Antonio Castelnuovo - Val d'Arigna

Val d'Arigna
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Antonio Castelnuovo

Storia e cultura > Personaggi

Il nome Antonio Castelnuovo può non significare molto ai giorni nostri nell'ambito dell'alpinismo, ma tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900 questo nome divenne ben presto famoso per le straordinarie imprese che quest' uomo portò a termine, soprattutto al cospetto del monte più alto in Europa, il Bianco. Ad egli venne la folle idea di tentare la scalata alle Dames Anglaises, un trittico di punte ardite situate tra L'Aiguille Noire de Peuterey e la massima vetta. Quando si scatenò la "caccia" due Dames dovettero cedere subito ai ripetuti tentativi che si susseguirono quasi contemporaneamente alla sua idea; quella di scalare la punta centrale, la più alta. In molti provarono, e con ogni mezzo artificiale, ma la via giusta fu trovata da Castelnuvo che, come riporta Bruno Credaro su "Storie di guide alpinisti e cacciatori" redatto nel 1955, non si preoccupò di utilizzare scale, pertiche o altro, bensì portò con sè ai piedi del grande torrione un ragazzotto della Valmasino; si chiamava Anselmo Fiorelli, aveva diciotto anni e non conosceva del mondo nulla oltre Ardenno. La scalata riuscì non senza difficoltà, alla luce del tramonto furono in vetta. Ma prima di raggiungere tale risultato, Castelnuovo si confrontò con la vetta forse più bella e difficile della Val d'Arigna, il Dente Coca, che ancora il Cederna definisce "grandioso monolite che si erge a meridiana della Val d'Arigna...". Egli arrivò al Passo di Coca (non si sa se solo o in cordata), attaccando la parete nord-ovest a quota 2820 m. Non fu subito vittoria, infatti non bastarono sei tentativi per issarsi sulla vetta. Ma nel 1901 tutto andò bene e il Dente Coca fu vinto al settimo tentativo, mettendo il piede dove, fino a quel momento, nessuno l'aveva messo.




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